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Baba Sissoko "Three Gees"

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Three Gees

Cattura cover ThreeGees

 

 

La maggior parte degli appassionati di blues pensano che questo genere musicale sia nato nel delta del Mississippi poco prima del ‘900. In realtà si sbagliano di grosso, perché le radici del blues vanno rintracciate in altre forme di musica nera dell’Africa occidentale, più precisamente nel Mali e nei suoi cantastorie cosiddetti griot che conservano il DNA di qualsiasi bluesman moderno. E  Baba Sissoko è proprio uno di questi , l’ultimo grande griot vivente, un poeta e cantore maliano che porta con sé tutta la forza e la passione della tradizione orale africana. Dall’amicizia con il produttore Luca Sapio nasce questo Three Gees, un progetto visionario in cui la musica tradizionale del Mali misura il suo passato il suo presente e il suo futuro con i ritmi afroamericani e la psichedelia degli anni ‘70. Un album che evoca l’atmosfera perduta di quell’Africa occidentale più profonda e selvaggia. Una terra magica dove il nostro “custode della parola” ha trascorso la sua infanzia cantando e suonando assieme al nonno Djeli Baba Sissoko. Ad accompagnare Baba oltre a uno stuolo straordinario di musicisti ci sono infatti le voci incredibili di sua madre Djeli Mah Damba Koroba e sua figlia Djana Sissoko. Il disco è stato registrato rigorosamente in presa diretta e interamente in analogico, mantenendo intatta l’intensità di ciò che mai come questa volta può veramente essere definita “Black Music” avvalendosi inoltre di straordinarie collaborazioni quali Corey Harris (protagonista del notissimo documentario “Dal Mali al Mississippi” diretto da Martin Scorsese, nonché vincitore di un Grammy) e Fernando “Boogaloo”Velez, uno dei membri fondatori dei Dap-Kings di casa Daptone e percussionista simbolo del circuito retro soul (Sharon Jones, Charles Bradley, etc). (Fonte: Blind Faith Records). 

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