Nyamankala
IL "NIAMAKALA" E IL SUO N’GONI"
Djèli Baba è il padre di una famiglia numerosa. Qui è ritratto nella corte della sua casa, in mezzo alla sua famiglia a Quizembougou.
INTERVISTA A DJELI BABA SISSOKO.
Malinet: padre tu chi sei?
Djèli Baba: He! Io sono Djèli Baba, il nostro djèliya prima che ci chiamino djèli, nei tempi passati ci chiamavano Niamakala, essere Djèli vuol dire essere prima Niamakala.
Malinet: Che significa essere un Niamakala tra noi?
Djèli Baba: Unire le genti perché si capiscano. Legarle, cosa significa da noi in lingua bamanan? Nel linguaggio corrente, terra terra( niamma I kA U kala = aiutami a cucirle). Parlare in modo che la gente si capisca, che non ci siano controversie. Questo significa essere Niamakala. Djèli… chiunque chieda o solleciti favori è chiamato djèli, ma non tutti possono essere Niamakala.
Malinet: Che significa inoltre essere Niamakala?
Djeli Baba: Quando due persone hanno una controversia, il Niamakala interviene per porvi fine. Quando due sposi disputano, il Niamakala interviene a metter fine alla disputa e questo matrimonio ridiventa gradevole. Quando il padre e i suoi figli hanno una controversia, noi interveniamo per riappacificarli ed il legame padre e figli si riconsolida. Quando una madre e sua figlia litigano, noi interveniamo per porre fine e il legame si riforma. Quando due parenti litigano, il Namakala interviene a metter fine alla controversia e la parentela si rafforzerà.Quando due vicini hanno una controversia, noi interveniamo per mettervi fine, e la convivenza diviene migliore.Quando due villaggi si disputano, si mandano a cercare i 2 Niamakala dei villaggi in conflitto. Noi interveniamo per mettervi fine, e l’intesa si ristabilirà tra questi 2 villaggi.
Siamo noi che siamo chiamati Niamakala.
Intervenire per mettere fine alle dispute, ecco che cosa è stato trasformato per essere chiamato oggi Djeliya Djèli non è altro che questo.Tutti coloro che vanno in giro per fare questo sono chiamati djèli.
Malinet: Com’è cominciato Djèliya?
Djèli Baba: Djeliya è cominciato con i Niamakalaya. Quelli che cantano noi li chiamiamo djèli.Tutti coloro che questuano anche se non parlano sono già djeli.
L’atto di essere djèli per poi divenire djèliya può essere realizzato da chiunque.
I Traore possono fare questo.
I Keita possono fare questo.
Chiunque parla molto, che canta, da noi, noi lo chiamiamo djèli.
Djèliya e Niamakala sono due atti differenti. Lo djeli questua, il Niamakala no.
Io sono un Niamakala, io sono Djèli Baba. Non vado in giro per il paese, per andare tra la gente a questuare. Se mi chiamano per un incarico, io vado ad eseguire questo compito. Ci chiamano Niamakala, e noi viviamo di queste azioni riconosciute dalla società.
Malinet: Ci sono dei nomi familiari che sono all’origine dei Niamakala?
Djèli Baba: I nomi che sono all’origine dei Niamakala, sono rari, rarissimi, tuttavia, se ne trovano in tutte le etnie. Niamakala significa unire le genti affinchè si intendano meglio, riconciliare quelli che hanno una controversia.
I djèli elogiano tutti, cantano per tutti e chiedono in compenso del denaro. Io Djèli Baba vivo in questa città, Bamako, mi chiamano Djèni Baba, io non sono djèli, racconto fiabe o fatti per il piacere della gente. Io suono con il mio N’Goni (specie di chitarra), racconto fiabe o fatti, ci chiamano Niamakala. Noi facciamo visita ai grandi uomini, alle persone rispettabili, quelli che hanno saputo riconciliare le genti. Parlare per riconciliare la gente, questo è Niamakalaya. Lo djèli è una derivazione del Niamakala, la djèliya non è privilegio di una etnia, chiunque può diventare djèni.
Malinet: Da dove vieni tu?
Djèli Baba: Io sono Djèli Baba, vengo da Nioro, il mio villaggio è Djoumara, quetso circa 70 anni fa. Sono venuto giovane a Bamako, mi sono sposato qui ed ho avuto dei figli. Nioro è una città del Mali, è la mia capitale. Io sono nato a Sanamkoro-Djoumara. Ci sono molte specie di Niomakala, ci sono dei fabbri, dei calzolai, etc… . Il calzolaio lavora il cuoio, il fabro lavora il ferro, i Niamakara combinano i matrimoni dei nobili, portano la sposa nella sua nuova famiglia, chiedendo ai componenti di considerarla come membro della famiglia. ‹ il nostro lavoro. Sto alla ORTM, parlo alla radio ogni lunedì sera. Ci sono diverse specie di Niamakala, i fabbri, i calzolai, etc… .Essi non fanno la questua. Qualche volta alcuni lo fanno e ritornano al rango di Djèli, escono dallo status dei Niamakala, come da definizione precedente. Sono qui oggi, vi saluto tutti nel mondo, sia che siate bianchi o neri, io voglio che tutti siano uniti perché noi veniamo tutti dagli stessi padre e madre, Adamo ed Eva. Il bianco non è superiore al nero ed il nero non è superiore al bianco. Abbiamo la stessa anima, lo stesso sangue. Saluto tutti sia di pelle nera che bianca. Voglio aggiungere, si nasce Niamakala. Io Djèli Baba, ho ereditato ciò da mio padre, mio padre l’ha ereditato dal suo, e la nostra ascendenza. Quando tuo padre fa un buon lavoro, e tu lo continui, tu hai seguito la stirpe. ‹ la nostra stirpe. ‹ la ragione della nostra Niamakalaya.